Mobili e ambiente: formaldeide, vernici e certificazioni
MOBILI E AMBIENTE: COSE DA SAPERE
In questo articolo affrontiamo un argomento molto importante, ma non abbastanza considerato in quanto invisibile: le emissioni tossiche dei materiali con cui i nostri mobili sono costruiti. Parleremo anche di sostenibilità dei prodotti, alcune importanti certificazioni e di processi produttivi.
CONTROLLO DELLE EMISSIONI TOSSICHE
Forse non tutti sanno bene di cosa sono fatti i mobili che acquistano: la stra grande maggioranza degli arredi in commercio sono costruiti con pannelli di nobilitato: ovvero truciolare rivestito da una carta melaminica. Ma quanto è “sano” questo materiale?
LA FORMALDEIDE
La formaldeide è un composto organico in fase di vapore, caratterizzato da un odore pungente. Oltre a essere un prodotto della combustione (fumo di tabacco e altre fonti di combustione), è anche emesso da resine urea-formaldeide usate per l’isolamento (cosiddette UFFI) e da resine usate per truciolato e compensato di legno, per tappezzerie, moquette, tendaggi e altri tessili sottoposti a trattamenti antipiega e per altro materiale da arredamento. Nelle abitazioni i livelli sono generalmente compresi tra 0,01 e 0,05 mg/m3. Anche per questo composto i livelli indoor sono generalmente superiori rispetto a quelli outdoor.
Negli ambienti indoor i livelli sono generalmente compresi tra 10 e 50 μg/m3. Le maggiori concentrazioni si possono osservare in case prefabbricate, dopo interventi edilizi ed in locali con recente posa di mobili in truciolato, parquet o moquette.
Nel 2004 la formaldeide è stata indicata dallo IARC tra i composti del gruppo I (cancerogeni certi). Essendo un agente con probabile azione cancerogena è raccomandabile un li-vello di concentrazione il più basso possibile. L’OMS ha fissato un valore guida pari a 0,1 mg/m3 (media su 30 minuti). I pannelli in truciolare contengono quindi colla ureica, sostanza che per anni e in modo continuo emette formaldeide. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro l’ha classificata come agente chimico “cancerogeno per l’uomo”. A differenza di quanto avviene in Germania e in Giappone, in Italia non esistono leggi che ne normalizzino l’emissione dai mobili. I pannelli contenente truciolare utilizzati dai produttori di mobili possono contenere questa sostanza in percentuali molto variabili: alcune aziende sensibili alla salute dell’ uomo e al rispetto dell’ ambiente, Valcucine e Scavolini per citare due importanti produttori, hanno scelto di utilizzare pannelli che rispettano in maniera rigorosa i valori limite stabiliti dalla più severa normativa al mondo: quella giapponese F ****. La riduzione al minimo di questa sostanza cancerogena passa quindi dall’attenta valutazione del consumatore dei materiali che i produttori hanno scelto di utilizzare.
Alcuni misure indicate dal Ministero della salute per ridurre l’ esposizione alla formaldeide:
- Eliminare o limitare, dove possibile, l’impiego di materiali contenenti formaldeide (tappezzerie, moquette, mobili in truciolato etc..).
- Utilizzare prodotti a basso contenuto di formaldeide; ad esempio utilizzare prodotti a base di legno truciolare a minor emissione che contengono resine fenoliche, non a base di urea-formaldeide.
- Aumentare la ventilazione, particolarmente dopo aver introdotto nuove fonti di formaldeide nell’ambiente confinato.
- Utilizzare dispositivi di condizionamento dell’aria o deumidificatori per mantenere moderata la temperatura e ridurre i livelli di umidità (infatti il rilascio di formaldeide è tanto più elevato quanto più alte sono la temperatura e l’umidità )
Da aggiungere a queste, la comprovata utilità di utilizzare purificatori d’ aria o tenere in casa piante che aiutino a migliorare la qualità dell’aria. Ci sono delle piante da appartamento, che oltre ad abbellire le nostre abitazioni, danno un contributo importante nel purificare l ‘aria da agenti inquinanti :
Lingua di Suocera (Sansevieria trifasciata ‘Laurentii’)
Ficus (Ficus benjamina)
Crisantemo (Chrysantheium morifolium)
Aloe (Aloe vera)
Dracena (Dracaena marginata)
Dracena (Dracaena deremensis Warneckii)
Azalea (Rhododendron simsii) Pothos (Scindapsus aures)
Gerbera (Gerbera jamesonii)
Edera Comune (Hedera helix)
Filodendro (Philodendron oxycardium)
Palma di bamboo (Chamaedorea sefritzii)
Spatifillo (Spathiphyllum Mauna Loa)
Aglaonema (Aglaonema Crispum Deborah)
Falangio (Chlorophytum comosum)
Purificatore d’aria : Bellaria di Falmec
VERNICI ED AMBIENTE
Per quanto riguarda le parti laccate o verniciate, è molto importante chiedere a chi ci propone gli arredi per la nostra abitazione, sia esso un produttore o rivenditore, con quale vernice viene ricoperto il mobile che ci porteremo a casa: si dedica molto tempo per la scelta del colore o dell’ effetto estetico dato da una certa verniciatura al legno con campioni e cartelle colori: il mio consiglio è di spendere qualche parola per chiedere una verniciatura il più biocompatibile possibile.
Le vernici sintetiche
I mobili trattati con vernici sintetiche emettono infatti sostanze volatili tossiche all’interno delle nostre case, anche molto tempo dopo che sono stati acquistati. Per limitare drasticamente l’emissione delle sostanze tossiche emanate dai solventi sintetici, è importante che per gli arredi verniciati o laccati vengano utilizzati cicli di verniciatura all’acqua. Esistono anche finiture superficiali a base di olii e cere naturali.
L’utilizzo di vernici all’ acqua non è solamente auspicabile per mantenere un ambiente domestico sano , ma indispensabile per limitare l’inquinamento ambientale causato dalla produzione di mobili: un mobilificio di medie dimensioni immette nell’aria ogni giorno tonnellate di solventi potenzialmente cancerogeni, inquinando l’ambiente di lavoro e le aree limitrofe al sito attraverso l’evaporazione dei solventi sintetici contenuti nelle vernici. Questi solventi continuano una micro evaporazione anche dopo lungo tempo per cui anche l’ambiente dove viene ubicato il mobile subisce tale inquinamento. Chiedete che i vostri mobili vengano trattati con un ciclo di verniciatura all’acqua che riduce drasticamente la presenza di solventi sintetici ed elimina del tutto quelli aromatici considerati fortemente cancerogeni.
Abbiamo parlato di formaldeide e vernici, ma oltre a cercare i prodotti con il minor quantitativo di emissioni nocive per l’ uomo, è importante considerare anche altri aspetti: alcune certificazioni attestano che le materie utilizzate e i processi produttivi rispettino l’ ambiente e il lavoro dell’ uomo.
CERTIFICAZIONI AMBIENTALI
ISO 14001
E’ la norma internazionale da cui deriva una delle certificazioni ambientali più importanti.
L’ ISO 14001 garantisce:
che l’azienda rispetta tutte le leggi ambientali che riguardano il rumore, le emissioni tossiche, le emissioni di polveri, lo scarico delle acque.
che l’ azienda ha un sistema di smaltimento di rifiuti controllato e registrato
che l’ azienda si impegna per la riduzione dei consumi energetici e mette in atto progetti ed azioni rivolte a questo scopo
che l’ azienda è impegnata in progetti ambientali
Un altro fattore da non sottovalutare:
Se acquistate mobili in legno, assicuratevi che il legno sia certificato con marchio FSC o PEFC
La certificazione FSC garantisce infatti che il prodotto con etichetta FSC provenga da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile.
Per ottenere la certificazione FSC, è necessario rispettare dieci regole che coprono gli aspetti essenziali della gestione forestale responsabile. Queste regole si applicano in tutto il mondo, attraverso tutti gli ecosistemi e i sistemi culturali, politici e legali, con indicazioni specifiche fornite per l’interpretazione locale.
Analogamente PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes ) cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale, è un sistema di certificazione per la gestione sostenibile delle foreste.
RIFLESSIONI :
la maggiore consapevolezza dei problemi ambientali degli ultimi anni e la sensibilizzazione verso la necessità di proteggere il nostro unico pianeta, hanno favorito un percorso verso prodotti più ecocompatibili in molti settori. Nel settore dell’ arredamento molte aziende si sono impegnate negli ultimi anni per contribuire alla salubrità del nostro habitat, oltre che alla tutela dell’ ambiente. Valcucine è stata in questo senso apripista, ancora in tempi lontani (erano gli anni ’80 contraddistinti da consumismo “usa e getta”), diventando un riferimento e modello per molte altre aziende.
Di contro, il diffondersi delle grandi catene di negozi ( GDO Grande Distribuzione Organizzata )che vende arredi a prezzi molto bassi, dovrebbe farci riflettere ancor di più sull’ aspetto etico nell’ acquisto dei mobili . Quando acquistate arredi di qualsiasi tipo valutate quindi non solo il prezzo o l’ estetica, ma considerate anche questi aspetti invisibili ma molto molto importanti per la salute dell’ uomo e del pianeta. Certo, sono aspetti difficili da misurare, va detto però che il prezzo è spesso il metro: un certo prodotto per avere un prezzo basso non potrà certamente utilizzare materiali e processi che rispettino la salute del’ uomo e dell’ambiente, o lo potrà fare solo in minima parte.
Va aggiunto che QUALITÀ = DURATA. Un prodotto economico è destinato a durare meno e quindi a finire in discarica molto prima e a gravare sulla qualità del nostro ambiente. ( anche nel caso i materiali che lo compongono possano essere in parte riciclati, ricordiamo che riciclare è un processo che comunque impoverisce la materia e richiede energia, quindi il riutilizzo e la lunga durata sono preferibili al riciclo).
Anche la qualità estetica di un arredo progettato con cura e scelto dall’ acquirente con attenzione e meno superficialità ( quando il prezzo è basso si tende a valutare meno attentamente il prodotto che si sta acquistando ), durerà più a lungo, in quanto meno soggetto a mode passeggere, ma rispondente ai criteri del buon design.
Quindi meglio acquistare di meno ma in modo responsabile.
SE VUOI SAPERNE DI PIU’ VIENI A TROVARCI IN NEGOZIO O CONTATTAMI : marco@dinalemario.com